“Se le tue azioni ispirano gli altri a sognare di più, imparare di più, fare di più e diventare di più, sei un leader.”
Parto con la citazione di John Quincy Adams per evidenziare da subito l’obiettivo con cui scelgo di ospitare Professionisti: condividere la loro esperienza, fonte di ispirazione, di valore per chi cerca stimoli per apprendere, sognare e fare di più. Coinvolgo persone che ritengo essere leader di se stesse prima di tutto, ovvero chi fa accadere le cose, a partire dal proprio successo (che per me è il raggiungimento dei propri obiettivi professionali, ben definiti) e che non aspetta l’opportunità ma la costruisce.
Per questa prima intervista ho pensato di coinvolgere Luisa Marotta, Innovation Specialist.
Ciao Luisa, per prima cosa ti chiedo di presentarti con un’immagine
Ciao Vale, saluto te e i tuoi lettori con questa immagine che recita “Uber yourself before you get kodack’ed”. Lavorando nell’innovazione è facile intuire i motivi per cui adoro questa frase che a livello intimo e personale ha un significato molto più profondo: rinnovarsi, mettersi in discussione e lavorare su se stessi è la chiave per rimanere non solo rilevanti da un punto di vista professionale ma anche per migliorarsi sempre, porsi obiettivi ambiziosi e crescere, insomma per diventare la versione migliore di noi stessi nel lavoro e non solo.
Con un tweet, nei vecchi 140 caratteri, cosa ci dici di te?
Romana, 29 anni nata sotto il segno del cancro, dannatamente millennial. Sui social mi chiamo @RicalcolaPercorso perché sono come un navigatore impallato che però trova sempre la sua strada.
Ti occupi di innovazione. Cosa significa per te innovazione?
Ti devo ringraziare per questa domanda, sono un’ottimista ed un’utopista per me innovazione va a braccetto con cambiamento e miglioramento. Fare innovazione significa principalmente pensare che un futuro migliore sia possibile e dunque non accettare lo status quo.
Ti propongo un piccolo esercizio: disegnare la mappa dei puntini che ti hanno portata a ricoprire il ruolo di oggi, evidenziando le tappe centrali, considerando anche gli studi
Partendo dagli studi, sono una diplomata del liceo Classico che ha fatto pace con i numeri e la matematica iscrivendosi ad Economics and Business alla Luiss Guido Carli. Mi sono avvicinata al mondo dell’imprenditoria quando nel 2011, alla fine del primo anno di università, ho passato l’estate a studiare entrepreneurship alla University of Sussex di Brighton. Da allora ho continuato ad alimentare una fiamma, una passione: ho scritto la mia tesi triennale studiando una startup operante nel toilet advertising, ho scelto il percorso di la laurea magistrale in Management of Innovation and Entrepreneurship e così via. Una volta laureata a fine 2015, ho vinto una borsa di studio per un master in Big Data che aveva l’ambizione di formare dei data scientist, i professionisti più sexy del momento, mi è sembrata un’occasione da non perdere per acquisire skill tecniche su argomenti caldi come il machine learning, gli advanced analytics, e che mi ha aiutato ad entrare nel mondo del lavoro. Nel “tempo libero”, con degli amici dell’università nell’estate del 2015 avevamo portato a Roma Startup Grind, la più grande community al mondo per imprenditori e tech enthusiasts di Google for Startup. Il nostro compito era quello di organizzare eventi mensili nei principali hub di innovazione della Capitale invitando inspiring speakers quali founders, innovation managers, venture capitalist e li intervistavamo in modo informale per apprendere il più possibile dalla loro storia personale e professionale. Per tre anni consecutivi sono volata a San Francisco per partecipare alle Startup Grind Global Conference, una mega conferenza internazionale dove era possibile incontrare tutti i guru della Silicon Valley. Nel frattempo, nel 2017 ho iniziato a lavorare nella multiutility Acea e grazie ad un programma di talent job rotation ho potuto ricoprire diversi ruoli imparando tantissimo sui diversi business dell’azienda. A fine 2018 sono entrata nell’unità di Innovation, dove lavoro ancora oggi e tutti i punti del mio percorso si sono collegati. Le mie attività principali includono il riconoscere e raccogliere gli innovation needs aziendali, fare scouting di startup e seguire lo sviluppo di progetti pilota e proof of concepts con un focus particolare su intelligenza artificiale e space economy.
Ritengo che il networking sia di fondamentale importanza nel mondo del lavoro. Tu cosa ne pensi? Hai una storia interessante da raccontarci, un esempio che ci dimostri il valore delle connessioni tra persone?
Non potrei essere più d’accordo! Il sano networking apre porte inimmaginabili, direi che c’è una correlazione diretta fra il netwoking e l’esposizione alle occasioni. Io sono una fan delle connessioni di valore poiché sono le persone il vero driver delle opportunità. Personalmente, già a 21 anni, quando ho cominciato a capire quali strade mi interessavano, ho iniziato a crearmi una mia rete, andavo ad eventi aziendali, parlavo con grandi manager, e, nonostante io sia una persona estremamente introversa, senza timore chiedevo i loro biglietti da visita per restare in contatto. A furia di fare networking, una volta sono riuscita a farmi invitare a Palazzo Chigi per parlare di politica con lo staff dell’allora premier. Al di là di questo episodio divertente, fare bene networking porta a conoscere persone le cui storie possono ispirarci, possono essere per noi un esempio da seguire e, in alcuni casi, possono anche aprire la strada alle migliori occasioni lavorative. In un mondo del lavoro estremamente competitivo, in cui siamo solo dei CV, il semplice essere attenzionati e segnalati può portarci un enorme vantaggio. Io ne sono un esempio poiché sia nel lavoro, sia in altre esperienze di crescita, ho sempre potuto contare su almeno una segnalazione da parte di persone che mi conoscevano e stimavano. Quando organizzavo gli eventi di Startup Grind Roma, durante i nostri aperitivi di networking, ho visto nascere centinaia di connessioni di valore. Peccato che all’università non si insegna quanto sia fondamentale fare bene “rete”, si tengono le persone solo sui libri schiave dei voti.
Quali sono, a tuo avviso, le opportunità che si sono aperte nel mondo del lavoro “grazie” alla pandemia?
La pandemia ci ha mostrato un mondo a due velocità: settori che per causa di forza maggiore hanno subito un rallentamento o un blocco e settori che stanno correndo ancora più veloci. Fanno parte di questa seconda categoria tutte le aziende, piccole, medie o grandi, che hanno puntato su innovazione, digitale e tecnologia o che hanno questi elementi direttamente nel proprio DNA (es Amazon, Google etc). A mio avviso la pandemia ha aperto tantissime opportunità nell’e-commerce, nella digitalizzazione dei processi e nell’analisi dei dati che sempre più produciamo in questa dimensione online che oggi domina la nostra vita. Su LinkedIn vedo anche moltissime posizioni aperte legate all’ambito sostenibilità, il covid forse ci ha fatto realizzare che dobbiamo avere più rispetto per il nostro pianeta. Facendo un ragionamento più ampio, per chi ha spirito imprenditoriale e vuole fare impresa punterei sullo sviluppare soluzioni di AI per l’healthcare o per la realtà phygital che ci accompagnerà nel prossimo futuro.
Conosci molto bene le startup. E a loro ti chiedo di rivolgerti condividendo dei consigli che credi utili specialmente in questo momento particolare
Non è un momento facile ma anche se tutto sembra rallentato non siamo assolutamente fermi! Approfittate di programmi come Open Italy per entrare nel radar delle aziende; sfruttate questo momento particolare per dedicarvi alla ricerca e alla formazione, al business development, all’efficientamento e alla costruzione di relazioni di valore nel vostro network, oggi è il momento di seminare per raccogliere domani. In un momento di confini chiusi io vi suggerisco di continuare a pensare su scala globale, quando tutta questa situazione sarà finita ed inizierà una naturale fase di espansione economica dovrete essere pronti a scalare.
A breve uscirà un piccolo progetto editoriale, #StartuppIn – la guida LinkedIn per startup powered by #OPENITALYELIS – che vede il tuo coinvolgimento come quello di altri professionisti di azienda e di nove delle 10 #LinkedInTopStartups Italia. Se chiedessi a te di presentarla con un elevator pitch, come lo faresti?
#StartuppIn è una guida indispensabile per quelle startup che vogliono imparare ad usare bene LinkedIn per emergere e farsi notare. LinkedIn, come tutti i social network, può essere un megafono per ampliare il proprio raggio di contatti e opportunità professionali ma, come tutti i social, ha le sue specificità, le proprie caratteristiche, il proprio linguaggio e la propria etichetta. #StartupIn può aiutare a capire come sfruttarne il potenziale creando una rete di valore senza fare spam nella messaggistica.
Ti chiedo di salutarci con la tua citazione preferita
“If you are the smartest person in a room then you are in the wrong room!”
Foto di Skye Studios su Unsplash